DOBBIAMO MOLTO AL TANTRA E AL TANTRISMO

14 marzo 2022

MARIO RAFFAELE CONTI

TANTRISMO, LA VIA DEL KALI YUGA

Dobbiamo molto al Tantra e al tantrismo, molto più di quanto immaginiamo: la nostra visione occidentale e il suo relativismo; l'importanza (e talvolta la prevalenza) della corporeità; la liberazione sessuale; l'attenzione ai sentimenti di passione o desiderio: tutta questa onda libertaria che si è andata affermando dagli Anni 60 in avanti e che è servita a liberarci dalle gabbie dei dogmi, è stata ampiamente ispirata da questa corrente filosofica. 

Lo scrittore e sanscritista francese Pierre Feuga (scomparso nel 2008) nel suo eccellente libro «Tantrisme - Doctrine, pratique, rituel...» (Ed. Dangles) prova dare corpo a una filosofia nella filosofia, che sfugge per natura a essere definita. Feuga ci ricorda magistralmente che questa «via eroica» aggiunge uno slancio, un dinamismo sconosciuto prima della sua comparsa. Mircea Eliade la definisce «la più grandiosa creazione spirituale dell'India post-buddhista», e Feuga va oltre, ricordando che è una via che esalta la femminilità (inutile dire quanto ce ne sia bisogno anche oggi), «coltiva la meraviglia, collega costantemente gli dei agli uomini, lo Spirito e la Natura, l'alto e il basso».

Il tantrismo per definizione muove istanze di liberazione e di «anticonformismo sociale» e «sembra un elemento barocco nella maestosa tradizione brahmanica, una specie di corpo estraneo, una scandalosa escrescenza che si è tentati di mettere in rapporto a un substrato “non ariano”, prevedico», scrive. Insomma, il tantrismo scandalizza e nello stesso tempo attrae molti se - come ricorda Feuga - finisce per apparentarsi «con numerose culture naturaliste antiche», ma si trova anche nel jainismo, nel buddhismo tibetano, nello Yoga, nel Vedanta, perfino nell'Islam. 

Sì, lo yoga tantrico che ci svela come, attraverso il corpo, possiamo realizzare il Sé, la grande rivoluzione di una disciplina spirituale che ascolta la materia e porta alla liberazione attraverso la materia. Feuga ricorda che c'è una «vera ossessione per l'energia nella nostra epoca e il tantrismo è per eccellenza la dottrina dell'energia». Mi viene in mente la scena del film «Woodstock» in cui centinaia di ragazzi seminudi fanno il «respiro di fuoco», un pranayama “primitivo” per liberare i blocchi di energia nel corpo...

 Non è semplice collocare questo movimento nella Storia, i testi più antichi sono del IV secolo dell'Era moderna, i più recenti di 200 anni fa. Si ritrova in Bangladesh, Cambogia, Giava, Tibet, Cina. E si ritrova nelle otto Shakta-Upanishad e nello Shiva-Samhita dello Hatha Yoga. Oggi permea la nostra società e la nostra cultura non a caso, perché è la disciplina perfetta e specifica per il Kali Yuga, l'era del caos e delle guerre che stiamo vivendo, l'epoca che - essa stessa - sfugge ai dogmi e al moralismo, e sposa il paradosso.

Per il momento «Tantrisme» è solo in francese, ma non è di difficilissima lettura, lo stile è alla portata anche di chi ha una conoscenza media della lingua, e si trova su tutte le piattaforme on line. Buona lettura.

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