SAṂSĀRA, IL PROBLEMA DELLA CICLICITÀ DELL'ESISTENZA

20 marzo 2020

Antonio Nuzzo

Per capire il Tantra è necessario capire il mondo e per capirlo è necessario riprendere un antichissimo temine, apparso in alcune Upaniṣad e nella Bhagavad-Gīta: saṃsāra.
«Sam» significa semplicemente “lo scorrere dell’esistenza” dalla nascita alla vita alla morte alla rinascita a una nuova vita e poi ancora alla morte, e così all’infinito: è quello che accade nell’intricata e complessa rete di causa-effetto che conduce l’essere umano verso il proprio destino.

ILKARMAN E NEWTON
Il saṃsāra è la palese manifestazione del karman. Le memorie più antiche generano reazioni di uguale intensità, ma di effetto contrario.
Per capirlo meglio, ci aiutiamo con una famosa legge della Fisica: se due corpi interagiscono tra loro, si sviluppano due forze, dette comunemente azione e reazione; come grandezze vettoriali sono uguali in modulo e direzione, ma opposte nel verso. In altre parole: ogni azione genera una reazione di uguale intensità e contraria (Isaac Newton). I saggi dell’India di tutti i tempi avevano compreso che questa legge ha la stessa applicazione anche nel corpo mentale, e stiamo parlando del complesso di pensieri, attaccamenti, memorie e desideri.

C'È CHI DICE «NO»
La causa del saṃsāra va direttamente attribuita al continuo processo mentale che è condizionato dagli attaccamenti, dai desideri, dal tempo, e quindi è il risultato diretto della continua attività mentale che si svolge durante l’evoluzione della vita di ogni essere umano. Viene anche considerato come una “prigione mentale”, con pensieri e dinamiche che spesso sono delle coazioni a ripetere, in modo a volte anche ossessivo.
In sanscrito, coloro che sono legati a (e fortemente condizionati da) questa esistenza ciclica (e guai a cercare di distoglierli) sono chiamati «saṃsārin».

ILCICLO DELLE RINASCITE È LEGATO AL PENSIERO CICLICO
Il Tantra Yoga esprime e diffonde una strategia originale che serve a fermare il saṃsāra psichico. È da questa costatazione che prendono vita le svariate vie tantriche che voi conoscete. È solo dopo aver consumato interamente il karman con il processo di purificazione proposto dallo yoga e dal tantra, che l’essere umano si libera del saṃsāra.
Lo scopo del Tantra è proprio trascendere questa “trama” legata allo spazio e al tempo. Allo stesso modo da quanto enunciato da Patañjali, la liberazione è solo un fenomeno intrapsichico. Anche per il Tantra, cioè, così come per i testi classici dello yoga, la maggioranza delle azioni anche le più svariate, sono soltanto l’espressione del pensiero ciclico.
In sintesi: anche se i mezzi possono sembrare diversi e in alcuni casi molto originali, tutte le vie salvifiche indiane cercano di bruciare i semi karmici. E questo è anche l’intendimento del Tantra.

Nella foto: Swami Satchidananda parla ai giovani del Festival di Woodstock il 15 agosto 1969. Swami Satchidananda, discepolo di Sri Swami Sivananda, è il fondatore dell'Integral Yoga Institute di New York (diretto da Swami Asokananda) e dell'ashram «Yogaville» in Virginia (Usa).

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Antonio Nuzzo

In riferimento a quanto ci viene trasmesso dalla visione tantrica, senza accorgercene veramente, viviamo in un universo, un oceano di energie impregnate di coscienza. Purtroppo, siamo costretti e indotti a vivere l’esperienza individuale, limitata e circoscritta dell’energia a causa dell’ignoranza soggettiva che nasconde e limita la verità.

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